Nel nostro blog d’ora in poi troverete articoli che prediligeranno argomenti, consigli utili , abitudini da seguire con il tema del mese o della stagione in cui verranno pubblicati.
Siamo alla fine di Marzo è arrivata da pochi giorni la primavera e a breve cambierà l’ora, le giornate si sono fatte più lunghe, la natura si sta risvegliando, ma la stanchezza fisica e mentale ne fa da sovrana in noi umani.
In questo periodo appena si ha un momento di stop durante la giornata più ci si riposa e più si dormirebbe o stare semplicemente sdraiati sul divano a fare nulla.
Questo atteggiamento prende il nome di ‘’sindrome del letargo’’, i sintomi possono essere molteplici e soggettivi per ogni individuo; irritabilità, spossatezza, difficoltà nel concentrarsi ecc..,
Questa sindrome può durare tra i 20 e35 giorni, in base alla capacità personale nel reagire e di assestamento e al clima del luogo in cui si vive. Non bisogna preoccuparsi tutto questo è fisiologico e superata questa fase difficile, a poco a poco si torna alla propria regolarità e si riacquistano al pieno le proprie attività giornaliere ed energia.
Come fare per combattere la sindrome del letargo?
Per superare in minor tempo possibile la sindrome del letargo bisogna seguire una sana alimentazione, prendere integratori al bisogno, dormire adeguatamente e fare sport.
Vorrei soffermarmi in questo articolo sugli ultimi 2 punti: SONNO E ATTIVITA’ FISICA.
Svolgere ogni giorno almeno 30 minuti di attività fisica leggera.
Deve essere assodato che lo sport fa bene al nostro organismo e la pigrizia chiama pigrizia, ma non bisogna chiedere troppo al proprio corpo soprattutto in questo periodo delicato del cambio di stagione.
Basta anche una semplice passeggiata all’ aria aperta, una camminata sul tapis roulant o cyclette in palestra o per i ‘’più pigri’’ una seduta di stretching statico o dinamico utile a liberare la mente e scaricare la tensione di tutta la giornata.
In questo periodo aleggia già nelle nostre menti la ‘’ prova costume’’ , ma il concetto deve diventare più profondo nel periodo di passaggio tra l’inverno e la primavera.
Più ci si allena e più si prende consapevolezza del proprio corpo e mente, bisogna sempre tenere conto dei segnali che ci da il nostro corpo durante la giornata e soprattutto durante l’attività fisica.
Il Sutra della presenza mentale dice :
<< Quando cammina, chi si esercita deve essere consapevole che sta camminando.
Quando è seduto, deve essere consapevole che è seduto.
Quando giace sdraiato, deve essere consapevole che è sdraiato>>. La presenza mentale riguardo alle posizioni del nostro corpo non basta, però. Dobbiamo essere consci di ciascun respiro, di ogni movimento, di ogni pensiero e ogni sensazione , di ogni cosa che abbia una qualche relazione con noi.
Consapevolezza corporea, imparare a sentire ogni singolo movimento ogni singola sensazione nello spazio e nell’ambiente che ci circonda. In qualsiasi sport è possibile, anche se non sempre, ascoltarsi e imparare a sentire. E’ un modo per staccarsi dal pensiero ricorrente, dalle aspettative, dalle paure. E’ un modo per mettere in standby il cervello e “farlo respirare un po”.
Quando eseguiamo consapevolmente un gesto mettiamo in connessione la parte conscia e la parte inconscia ossia la nostra parte volontaria e involontaria. Questo meccanismo migliora il modo in cui i neuroni si mettono in contatto con loro, può sembrare banale ma non lo è. La forza della ripetizione dell’atto di essere consapevoli ‘’registra’’ questo tipo di apprendimento neuronale ed il risultato è quello di migliorare il funzionamento del nostro sistema nervoso a 360°. Il sistema nervoso ha bisogno di migliorare sempre il suo funzionamento con tutto lo stress che gli facciamo recapitare giorno per giorno.
I pensieri sono costanti nella nostra mente durante l’intera giornata, in più lo stress e la stanchezza fisica amplificano questa condizione e si trasforma anche in confusione mentale.
Quindi, dato che il nostro cervello non può funzionare in multitasking, ma gestisce solo un evento alla volta, per chi è più allenato qualche evento contemporaneamente, se ognuno di noi si concentrasse sul gesto del respiro o o ad esempio sul cammino, tutti questi pensieri andrebbero ad affievolirsi.
La mente starà in Stanby per tutto il tempo in cui sarà concentrato nell’ attività fisica ,una sorta di ricarica automatica dell’energia celebrale, trasformata in “positiva”.
Questa leggerezza mentale dovuta all’attività fisica ne beneficerà anche la qualità del vostro sonno.
Un altro aspetto importantissimo per superare la letargia primaverile è la qualità del sonno e il rispetto del ciclo circadiano.
COS’E’ IL CICLO CIRCADIANO?
Lo stile di vita odierno fa di prolungare la giornata fino ad orari spesso molto stancanti: sincronizzare i nostri ritmi con la naturale alternanza luce-buio, invece, è indispensabile per mantenere la salute e l’equilibrio del nostro organismo. Infatti, ciascuno di noi ha un orologio biologico interno che si occupa proprio di adattare i ritmi del nostro organismo a quelli dell’ambiente esterno.
Il nostro organismo è caratterizzato da ritmi di funzionamento quotidiani: si tratta del cosiddetto ritmo circadiano, che consiste nelle variazioni cicliche che ogni giorno coinvolgono le nostre attività biologiche.
Il ciclo circadiano è il nostro orologio biologico dal periodo di 24 ore ,si caratterizza per essere un complesso sistema interno responsabile di cicli riguardanti la pressione arteriosa, la temperatura del corpo, il tono muscolare, la frequenza cardiaca, il ritmo sonno-veglia, ecc..
Il ciclo circadiano copre le 24 ore che compongono una giornata, lavorando a cicli di circa 3 ore:
- Tra le 6 e le 9: questa è la fase in cui il corpo gradualmente si rimette in moto, a seguito del riposo notturno. La melatonina, l’ormone del sonno prodotto durante la notte, comincia a diminuire. Aumentano contestualmente i livelli di cortisolo che risvegliano l’organismo e attiva lo stato di veglia.
- Tra le 9 e le 12: durante questa fase il cortisolo raggiunge il suo picco e la temperatura corporea, insieme alle principali funzioni fisiche e cognitive, continuano a risvegliarsi sempre di più. Si tratta, dunque, del momento migliore per svolgere le attività più faticose della giornata poiché lo stato di concentrazione raggiunge il massimo alle 12.
- Tra le 12 e le 15: in seguito alla pausa pranzo, l’attività digestiva provoca un senso di sonnolenza e stanchezza. Il nostro sistema nervoso parasimpatico, infatti, comunica al nostro corpo di rallentare durante il processo digestivo.
- Inoltre, gli alti livelli di glucosio presenti nel sangue dopo il pasto agiscono su specifici neuroni dell’ipotalamo, trasmettendo alle cellule la sospensione di produzione di orexina. Quest’ultima è la proteina coinvolta nel mantenimento del normale stato di attività e veglia.
Segnatevi questa fascia oraria perché, ( impegni importanti a parte) è quella da sfruttare al meglio per l’attività fisica.
- Tra le 15 e le 18: durante questa fase, si registra un aumento della temperatura corporea e il massimo dell’efficienza di cuore e polmoni. Si tratta, infatti, del momento migliore dal momento che anche i muscoli sono più tonici e attivi.
- Tra le 18 e le 21: da questo momento in poi l’attività dell’organismo comincia di nuovo a rallentare e, man mano che si avvicina l’ora di andare a dormire, il fegato e l’intestino fanno più fatica a digerire grassi e zuccheri. Per questo motivo è consigliabile un pasto leggero che garantisca un riposo ottimale.
Mentre invece nella fascia oraria dalle 21 in poi è sconsigliato allenarsi soprattutto con allenamenti intensi, dinamici e con musica con volume e bpm alti. La produzione di ormoni dell’ umore altererebbero la qualità del sonno e ritarderebbero il momento di sonnolenza.
- Tra le 21 e le 24: dalle 21 circa, la ghiandola pineale comincia a produrre la melatonina che ha il fondamentale ruolo di facilitare l’addormentamento e il sonno. Parallelamente la temperatura comincia a scendere, sancendo il momento migliore per coricarsi. È sconsigliabile,esporsi eccessivamente alla cosiddetta luce “blu” di smartphone, tablet e computer che interviene sulla produzione dell’ormone del sonno.
- Tra le 24 e le 3: dopo la mezzanotte, la melatonina è al massimo, garantendo così un sonno profondo e riposante. È il momento in cui il cervello si ristora e gli organi si rilassano, preparando l’organismo al giorno successivo.
- Tra le 3 e le 6: la temperatura corporea scende al minimo, mentre la melatonina comincia lentamente a diminuire, preparando il corpo ad un risveglio graduale.
Dopo questi utili consigli vi lascio riflettere con una citazione anonima:
‘’ La primavera è la conferma che le cose andranno bene e tornerà la luce persino nelle notti più buie’’.